Progetto per la costruzione di un mega edificio ad Alagna Valsesia (Vc) – Monterosa S.O.S. Alagna Valsesia, in un ambiente di alto valore naturalistico ed architettonico c’è chi ha pensato e progettato un vero e proprio “mega complesso edilizio” per 300 case vacanza (24000 metri cubi) di proporzioni mostruose e di pessimo gusto, allarmante minaccia ad un tranquillo tipico borgo di montagna, stravolgendone il profilo costituito in larga parte da antiche case walser in legno del XVII secolo candidate alla tutela Unesco. 228 residenti e proprietari di seconde case sottoscrivono lettera al Sindaco (qui allegata) di dissenso ed opposizione al progetto indicando modi alternativi per uno sviluppo turistico sostenibile e responsabile. La raccolta firme continua (a tutt’oggi sono più di 350). La natura, l’ambiente, la storia e la cultura ad Alagna Con la presente desideriamo portare a conoscenza la situazione che si sta venendo a creare ad Alagna Valsesia (Vc) e a Riva Valdobbia (Vc) a seguito della realizzazione degli impianti funiviari che hanno inserito la Valsesia in uno dei più vasti comprensori turistico-sciistici d’Europa collegandola alla Valle d’Aosta ( Valle di Gressoney e Valle di Champoluc). Nell’ottica di un malinteso concetto di sviluppo legato ad una cultura sorpassata si sta mettendo in moto un’attività edilizia legata ad un immediato risultato economico che non tiene conto degli aspetti ambientali, un vero e proprio diffuso e dissennato attacco al paesaggio. L’Alta Valsesia, in cui Alagna e Riva Valdobbia sono collocate, è una zona ai piedi del Monte Rosa ai limiti del Parco Regionale Naturale Alta Valsesia, il Parco più Alto d’Europa, zona tutta che per la sua amenità e per i suoi alti valori naturalistici è stata ricompresa dal Ministero dell’Ambiente nello specifico vincolo disposto ai sensi e agli effetti del D.M. 21/10/1984 con specifico decreto in data 01/08/1985 per l’Alta Valsesia, vincolo che va ad aggiungersi a quelli generali di cui al D.Lgs. 42/04. Alagna è paese walser di 450 abitanti che ha conservato l’atmosfera e le caratteristiche di un paese di montagna “d’altri tempi” ed è costituito da numerose frazioni. Di queste, quattro collegate fra loro da edifici di recente costruzione (anni ’50, ’60), costituiscono il centro del paese, dove sono collocati tutti i servizi e le attività commerciali. Le altre, sparse qua e là lungo le pendici della montagna costituite per lo più da 8/9 case walser in legno risalenti in maggioranza al XVII secolo con il forno per il pane e la chiesetta, inserite armoniosamente in un contesto naturale di luoghi pressoché integro, rappresentano un esempio di architettura alpina di alto valore estetico. I Walser sono una popolazione di origine germanica che nel XIII secolo varcò le Alpi e scese in Piemonte e Valle d’Aosta, dove vivono ancora oggi fra le impervie vallate del Monte Rosa, parlando il “titsch” lingua del gruppo germanico che deriva dalla lingua alemannica medioevale. I Walser hanno dato origine ad una civiltà agro-pastorale originalissima la cui massima espressione in Italia è rappresentata dalla casa walser in legno di Alagna, unica nel suo genere. La casa walser di Alagna è asciata a mano, prefabbricata, costruita e numerata pezzo per pezzo durante la stagione invernale e quindi montata manualmente nell’estate successiva senza l’uso di chiodi e staffe di ferro, ma solo con chiodi di legno (le uniche parti in ferro sono le grate delle finestre e la serratura). E’ costruita su un modulo umano: l’uomo leonardesco con le braccia aperte. Questa è l’unica architettura al mondo tenuta assieme dal peso delle “beole”e della neve. E’ l’unica architettura che sopravvive pressoché invariata nei secoli: le prime case di Alagna risalgono al 1400. Riteniamo importante segnalare che la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il Piemonte ha allo studio un piano introduttivo alla candidatura per il riconoscimento del “sistema o panorama alpino delle Alpi” nella lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità tutelato dall’Unesco con l’inserimento in tale piano delle antiche case walser in legno di Alagna che rappresentano un patrimonio culturale ed ambientale unico nel paesaggio alpino. Progetto per la costruzione di un “mega complesso edilizio” In un ambiente di così alto valore naturalistico ed architettonico, di cui esistono ormai ampia letteratura e riconoscimenti da parte della stampa internazionale, c’è chi ha pensato e progettato un vero e proprio “mega complesso edilizio” (v. disegno allegato) di proporzioni mostruose (se rapportate alla realtà circostante) e di pessimo gusto da realizzarsi in Alagna, allarmante minaccia a questo tranquillo tipico borgo di montagna, stravolgendone il profilo costituito in larga parte da antiche case walser di legno candidate alla tutela Unesco. La struttura residenziale (circa 24.000 metri cubi), inserita in un più ampio e serrato piano di attacco speculativo edilizio in tutta l’area collocata ai piedi del Monte Rosa, sarà divisa in due parti: una dedicata ad albergo in grado di accogliere soltanto una sessantina di persone e l’altra ad uso ciclico a mini alloggi con ricettività di oltre 300 persone. Gli appartamenti saranno venduti con la formula CAV (Casa Alloggio Vacanze) con la quale sin dal pagamento della prima rata del mutuo si potrà usufruire dell’alloggio per 90 giorni l’anno, mentre per la restante parte dell’anno una Società di gestione si occuperà di affittare gli alloggi. Si dice trattarsi di una Società straniera non meglio identificata, la quale sarebbe in trattativa con la Società promotrice dell’iniziativa per stipulare un contratto di gestione del complesso edificato per un periodo di almeno nove anni. L’edificio progettato, una via di mezzo fra il Castello della favola di Biancaneve e un sanatorio, non ha nulla a che fare con la tipologia della casa walser e, costituendo un impatto ambientale stravolgente, sarà un elemento di grave alterazione all’integrità del territorio che rappresenta senza dubbio un inestimabile bene comune. Non è poi escluso che con il tempo gli alloggi si trasformino in vere e proprie seconde case utilizzate dai proprietari per tutto l’anno. La solita commedia all’italiana: i turisti stranieri si volatilizzeranno e resterà una terrificante struttura edilizia di appartamentini per seconde case che nulla hanno a che fare con la valorizzazione di un sito pregiato qual è Alagna. I tempi di realizzazione sembrano essere piuttosto stretti anche perché il progetto è legato a un PEC (Piano di edilizia convenzionata) quasi in scadenza ed è già stato completato: si attende soltanto che venga presentata domanda di concessione edilizia. Tutto il progetto è stato generato da un’idea di sviluppo che segue un modello già vecchio di sfruttamento intensivo delle risorse e di omologazione dell’offerta turistica. Lo studio è dell’Arch. Orazio Pandolfo di Varallo, “sensibile ambientalista” e “vigile custode dell’ambiente valsesiano”, Presidente del Parco Regionale Naturale Alta Valsesia, il Parco più alto d’Europa e, dalla primavera 2006, Presidente della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei Beni culturali e ambientali per la Provincia di Vercelli. La Sezione provinciale della Commissione promuove il censimento dei beni ambientali e culturali nel territorio di propria competenza, propone l’istituzione di vincoli e forme diverse di tutela su specifici beni o parti del territorio e formula il parere vincolante in merito alle concessioni relative ad aree ed immobili che sono definiti di interesse storico, artistico ed ambientale. L’Arch. Pandolfo è anche membro della Commissione Edilizia del Comune di Alagna Valsesia. Per tutto quanto sopra rischiamo quindi che sia lo stesso Arch. Orazio Pandolfo a dare i permessi a se stesso. Il Sindaco che rilascerà concessione edilizia è il Dott. Sandro Bergamo dipendente del Parco Regionale Naturale Alta Valsesia di cui è Presidente l’Arch. Orazio Pandolfo. Anche la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il Piemonte si è interessata alla questione e ha chiesto informazioni e documentazione al Comune di Alagna Valsesia (v. lettera allegata del 29/10/07). Giuste politiche di sviluppo turistico-economico Lo sviluppo e la crescita di Alagna devono essere ricercati in idee e progetti che amplifichino le radici e le peculiarità culturali del paese senza mai comprometterne il futuro e l’identità. Un progetto turistico responsabile deve essere sostenibile, in modo da poter essere “sopportato” in senso lato naturale ed umano, così da conservare nel tempo le qualità e le caratteristiche essenziali di un luogo avendo consapevolezza delle proprie azioni e dell’impegno a farsi carico delle conseguenze. Lo sviluppo economico della Valsesia perseguibile con lo sviluppo turistico non può prescindere dal rispetto e dalla salvaguardia dell’ambiente, delle tradizioni e della cultura che del turismo costituiscono il capitale da preservare gelosamente, configurandosi ambiente e cultura come un redditizio bene di valore economico da far valere sui mercati turistici internazionali. L’integrità del territorio può diventare un modello di sviluppo completamente diverso, non legato ad attività speculative a vantaggio di pochi. Alagna e Riva Valdobbia hanno qualcosa di unico ( il Monte Rosa e la cultura walser) ed in tempi di globalizzazione vincono la sfida sui mercati turistici internazionali coloro che hanno qualcosa di unico, Alagna e Riva Valdobbia se la possono giocare anche grazie al patrimonio architettonico, ambientale e culturale. Il comitato “Noi walser, per un turismo sostenibile e responsabile” Per informazioni e chiarimenti: Alessandro Sbragia