Idea di fondo: Rivalorizzazione del territorio
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Superpanoramica Cima di Rondo 20 Settembre 2015
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ANTIPASTO: VERGOGNA
"L'unica cosa che in Valsesia non manca mai
è l'incapacità di favorire il turismo!"
Sara Scarone, Alta Valsesia, Ottobre 2012
Corriere Valsesiano
5 Ottobre 2012
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PRIMO: SEGNALETICA
Giorgio: "After twenty years, it's about time to talk turkey! La segnaletica in zona è un vero e proprio disastro, una vera e propria vergogna: nel migliore dei casi nonesistente; altrimenti: totalmente sbagliata, francamente pericolosa e talmente irresponsabile, un'insolenza nei riguardi dei turisti non solo 'stranieri'!"
Il caos totale dla segnaletica pazzesca a Rimella
Da non credere: orari del 2001 ... nel 2010!
Rilevamento del 13 e 14 Giugno 2010
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Simboli dla segnaletica secondo il CAI
Solo che ... solo lassù si ne fregano un cazzo!
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Dario Rosa, Weeg-Maccher, Rimella Prati, 20 Settembre 2008: "Segnaletica? Non c'è nulla. I poveri turisti si sbagliano sempre."
Der Weeg-Maccher
Weeg Schtrönerfurku - Alpe Calzino
28 Agosto 2009, 0906
Germano Vittoni, Cravagliana Barracone, Autista ATAP - 28 Agosto 2009: "L'altra settimana ho portato una coppia su a Rimella. Fanno la Via Alpina dal Mediterraneo fino a Vienna in quattro mesi. Erano Liguri, brava gente, lei una bella donna. Mi hanno detto che, in tutto l'arco alpino ed in due mesi di camminata finora, solo in Valsesia la segnaletica è terribilmente insufficiente. Che casino!" Giorgio: "Allora, al 17 Maggio sono sceso dal Pizzo via la Sella dla Calcara. Era bellissimo con un mare di narcisi sul Prà del Cerf. Ti ricordi il lavoro che abbiammo fatto in Maggio 2002, su e giù dalla Galmanna con la squadra di Cravagliana? Che bel lavoro, più di sette anni fa. Nostra segnaletica è veramente perfetta fino a oggi!"
Alpe Galmanna
Segnaletica perfetta non solo vicino le baite
ma anche ogni decina di metri lungo il sentiero
e specialmente nei prati!!!
30 Aprile 2005, 1316
X.Y., Rimella - 24 Enero 2010: "Il problema della segnaletica dei sentieri è veramente un grosso problema! Anch'io mi sono trovato in difficoltà qualche volta a causa di sentieri segnati malissimo: segnavia invisibili, bivii non segnalati, uso di
materiali poco resistenti nel tempo, etc... tutte cose che conosci perfettamente! Ci vorrebbe veramente poco, ma sembra che manchi la volontà, ... sembra curare pochissimo questo aspetto fondamentale per la sicurezza della gente. Una rete di sentieri ben segnati è basilare anche per attirare i turisti-escursionisti, non sono mica tutti rambo che amano affrontare pericolose giungle!"
Da addurre ad esempio solo quattro casi gravissimi - tra decine di problemi:
- Quanti poveri turisti hanno preso la strada carrozzabile perchè il sentiero turistico principale del paese - la GTA! - per ex Frazione Campello Monti non è indicato un cazzo?
- Quanti poveri turisti si sono persi giù dalla Schtrönerfurku sul Kamp perchè - non solo nel caso di maltempo e/o nebbia - sull'Alpe Pianello il sentiero turistico principale del paese - la GTA! - per Rimella è segnato assolutamente nulla? Roba pazzesca!
- Quanti poveri turisti sono arrivati dal Colle Dorchetta sul Sentiero Walser - la seconda traversata turistica importante del paese! - e nella curva dopo Magnoronco sono scesi tre chilometri a piedi sulla strada carrozzabile fino alla Frazione Grondo perchè la salita per il Posto Tappa GTA e Sentiero Walser e Via Alpina e Sentiero Italia Albergo Fontana nella Frazione Chiesa non è indicata un cazzo?
- Quanti poveri turisti si sono persi nella giungla sopra Roncaccio superiore perchè il sentiero turistico principale del paese - la GTA! - per Fobello è segnato totalmente sbagliato in cima della Frazione verso destra? Roba da matt'!
Giorgio lo sa benone perchè, da 19+ anni, centinaie di poveri turisti - e non sono solo "stranieri"! - glielo hanno scritto ...
V e r g o g n a !
CAI Novi Ligure: "La segnaletica serve in primo luogo all'escursionista che non conosce la regione, ma può essere oltremodo utile a coloro che, pur pratici del luogo, dovessero in circostanze particolari incontrare difficoltà nel condursi verso la meta." Giorgio: "Bravo, ragazzi: almeno lagiù in Liguria hanno finalmente capito qualcosa!"
Segnavia intelligente per un turismo intelligente in Val Sabbiola
Sentiero 561 tra Alpe Corti e Alpe Campo
Solo a Sabbia hanno finalmente capito qualcosa ...
Complimenti, amici del Pro Loco!
'Lura faccumma sübit la Uvag - Ghiac!!!
Da precisare solo che il ponte lagiù sotto La Muntata si chiama Punt'dla Giumenta
31 Maggio 2010, 1342
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Segnavia intelligente per un turismo intelligente in Val Anzasca
Alpe Selle di Baranca
22 Luglio 2011, 1153
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SECONDO: POLITICA
Giorgio: "After twenty years, it's about time to talk turkey! Togliere immediatamente e radicalmente tutti questi ridicoli microcomuni che da 200+ anni stanno da morire. Cervatto ha 19 abitanti, Rimella 74, Sabbia 46, roba da matt'!
"Residenti" nel 1999 secondo la Provincia di Vercelli
Gli abitanti sono solo 40-50 per cento dei "residenti"!
Da non credere: un "comune" con 49 "abitanti"
Inutile dire che, in realtà sono "residenti"
ed abitanti invece ci sono solo 19!
La Stampa, 2 Luglio 2011
Sarebbe ora, porco cane!
La Stampa, 13 Agosto 2011
Siamo nel 2022 e per sopravvivere oggi, ogni Comune dovrebbe comprendere almeno 3000 abitanti. Tre mila, porco cane, non solo 30 trenta o solo 300 tre cento, e ancora meglio almeno 5000 cinque mila! Nota bene che parlumma degli abitanti che resistono lassù tutto l'anno, allora lascia perdere i cosiddetti "residenti" dla Bassa che si danno l'aria da SuperVIP - da morir dal ridere! - che vengono su solo a Ferragosto o quando fa bel tempo o quando c'è un raduno dei megalomani! Concretamente, fare tutta l'Alta Valsesia - vuol dire la Val Grande sopra Vral, la Val Piccola e la Val Mastallone - un Comune unico con circa 4000 abitanti. Inutile dire che il Sindaco di questo Comune Valsesia deve essere abitante, e presente lassù, tutto l'anno. Non lasciatevi commandare e controllare e fregare da qualcuno scemo da fuori! Poi, togliere radicalmente le Comunità Montane e le maledette Provincie. La Valsesia non ha - e non aveva mai! - un cazzo da fare con Vercelli, la capitale delle risaie e delle zanzare. F., Fobello, 12 Settembre 2011, viaggiando sulla corriera e discutando i trasporti pubblici: "Kuschtaki è la più malgestita provincia in tutt'Italia. È pèj dla Calabria!" Particolarmente, Walserdörfer tipo Rimella Carcòforo Rima Alagna sono più di 100 (cento!) chilometri fuori da Vercelli, ma solo 20 (venti!) chilometri da Saas Fee o Zer Mattu ... Il valore altimetrico medio del territorio è 164 metri per l'area di Vercelli e 722 metri per l'area della Valsesia, e ben più di 1200 metri per l'Alta Valsesia, senza Borgosesia e Varallo eccetera. Allora?! Bisogna definire una sola Provincia Montana PINO = Piemonte Nord dall'Ossola al Corno Bianco al Mottarone al Barone - che tratta direttamente con la Regione Piemonte -, una Provincia Montana PISO = Piemonte Sudovest, una Provincia PIPI = Piemonte Pianura tipo AlbaAlessandriaAstiNovaraVercelli, più PIME = Metropoli Torino, e boomm. PINO PISO PIPI PIME, e boomm. Capì? Così l'abbumma fatto in Baden-Württemberg, la Regione più bella, efficace, intelligente, moderna e ricca dla Germania and the heartland of the world-famous German Mittelstand, pensa a Audi Bosch Heideldruck Mercedes Porsche SAP Stihl Würth Zeiss: solo quattro Provincie amministrate bene, e stiamo benone!"
- Signori Carlo Buccelloni, Tschudi nel 1894, Augusto Vasina, Dino Vasina, Eugenio Vasina e Ferruccio Vercellino, in Storia di Rimella in Valsesia, Luglio 2004, pagine 16 29 49 407 435-437: "La stretta Val Mastallone è una delle più ricche di attrative e piene di sorprese. - In un ambiente naturale rimasto quasi incontaminato, Rimella soffre particolarmente per l'estrema modestia delle sue risorse e l'inadeguata promozione di idee e iniziative, dovute sopratutto al grave spopolamento delle forze-lavoro giovanili. - I sentieri si inselvatichiscono rapidamente concomitando un drastico calo della popolazione. Per chi cerca il wilderness, questo è l'ambiente ideale. Rimella conserva ancora aspetti selvatici poco esplorati, vallette poco accessibili, angoli tranquilli e segreti. - È l'abbandono del paese che lascia ferite mai rimarginate a Rimella. Dal censimento 2001 risultano 140 residenti! Forse è nella naturale vocazione turistica, data dalle sue bellezze, che il paese può cercare uno sbocco gratificante ... - Tuttavia la popolazione diminuisce con costante progressione: nell'arco di solo quarant'anni i residenti passano da 431 persone a 140 ... - Il Parco Naturale Monte Rosa - Val Sesia è tra i più contrastati dai terrieri direttamente interessati, a causa talvolta di disinformazione e di incomprensioni, tanto che ancora oggi, nonostante alcuni benefici ottenuti dagli stessi oppositori, trova discordi i terrieri ed ostacoli ad una completa e risolutiva definizione. - L'esodo del paese non si ferma e tra partenze e decessi la popolazione diminuisce di 3 a 4 persone mediamente ogni anno. Rimella mancava e manca tuttora di una autentica vocazione turistico-alberghiera e, di conseguenza, di strutture atte a costituire un richiamo turistico nel breve periodo ..."
- Signore Werner Bätzing, autore delle famose guide sulla GTA ed autore del nuovo libro fondamentale 'Le Alpi, una regione unica al centro dell'Europa' (ISBN 88-339-1574-3, Bollati Boringhieri editore, Torino), laureato con una tesi sulla Valle Stura CN, nel Quotidiano del Nord Est, 24 Marzo 2006: "La politica italiana ha guardato poco alle Alpi, diversamente dalla politica europea. Così l'Italia ora è il Paese che ha il maggior decadimento alpino. Perchè i problemi italiani sono i problemi dell'Italia meridionale. Le Alpi fanno parte dell'Italia del Nord e là i problemi di questo tipo non sono visti come importanti. Tutti i problemi, quando la pianura padana sfiorisce, non sono più importanti. Le Alpi hanno bisogno di regolamenti politici e amministrativi speciali. Servono attività innovatrici. Questo è il punto cruciale. I giovani di montagna guardano alla città e non vanno quasi più per i boschi. In Italia la cultura è quasi solo urbana. Prendiamo invece la Svizzera. Un voto di montagna 'vale' di più di uno di Zurigo, per effetto dell'unione che c'è tra i cantoni. Dei 24 cantoni quasi due terzi sono in montagna: hanno la maggioranza. Liberarsi dalle mura urbane è importante per creare nuova prosperità anche per zone con densità molto bassa. Non si può per le regioni alte organizzare un futuro con 'cultura di città'."
- Vincenzo Zanellato in Notizia Oggi, 7 Settembre 2009: "Il modo di fare turismo in Valsesia: Varallo, dove il turismo sempre all'incontrario va. In una città a vocazione turistica come Varallo, nell'azienda turistica non è presente una persona che parli il tedesco. Molti turisti che frequentano la valle sono tedeschi e in questa nostra città nessuna indicazione è data in lingua straniera e nessun esercizio ha personale in grado di dare una risposta che non sia in italiano (o in dialetto?)."
- Redazione Alta Via dei Monti Liguri, Newsletter numero 1, Gennaio 2007: "Il rilancio dell'entroterra e delle aree rurali e la valorizzazione dell'escursionismo e del turismo ambientale di eccellenza sono, innanzi tutto, un'operazione di marketing territoriale, che si propone la gestione integrata e la promozione sinergica di iniziative e processi in grado di dare impulso allo sviluppo locale, in maniera duratura e compatibile con l'ambiente."
- Signore Eugenio Vasina in Remmalju, Luglio 1994: "L'ambiente naturalistico è rimasto sostanzialmente inalterato fin dai primi insediamenti. Col Parco Naturale Monte Rosa - Val Sesia, Rimella fa suo uno degli aspetti più positivi e moderni del progresso, cioè la ricerca dell'armonia fra l'uomo e la natura. Del resto il Parco rientra nella tradizione eco-sociologica di Rimella, che ha sempre orientato verso di sè, vuoi per la natura dei luoghi vuoi per il carattere degli abitanti, il turismo ispirato al rispetto dell'ambiente, a ricerca di silenzio, tranquillità, contemplazione e meditazione. Il Parco può contribuire a potenziare questo spirito di rispetto meditativo all'ambiente, di ricerca e di studio della natura, e costituire uno stimolo a sviluppare questo aspetto nel conservare e salvare quanto è di valido perchè radicato da secoli nella cultura dei Rimellesi."
Rio dla Res nel Parco Naturale Monte Rosa - Val Sesia
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Rio dla Res 10 Maggio 2007
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- Signori Pier Aldo Bona, Past President CAI Rivoli, e Claudio Usseglio Min, Presidente CAI Rivoli, in Quo vadis paesaggio alpino, 2006: "È impossibile conservare il patrimonio locale (naturale, paesaggistico, culturale) e certi equilibri ecosistemici, anche in termini di biodiversità, senza rimuovere i fattori di declino demografico, economico e sociale, senza rafforzare le capacità autoorganizzative delle comunità locali, senza guidare gli sviluppi economici e in particolari turistici su percorsi realmente innovativi."
- Signore Gianfranco Garzolino, Ufficio Studi e Statistica, Controllo di Gestione della Provincia di Vercelli, Immagini e risorse del territorio, Marzo 2007: "Un’area di grande valore naturalistico e paesaggistico ... un accorto equilibrio tra uno sfruttamento sostenibile della risorsa turistica, un vivace sviluppo di attività economiche di qualità fondate sulle tipicità del luogo e una tutela operosa dell’ambiente naturale. In tale prospettiva, si apre il problema di come rendere compatibile il rilancio delle località sciistiche di Alagna e Mera, che tendenzialmente evoca immagini di turismo di massa, con il modello di turismo sostenibile e poco invasivo che si intende perseguire. L’aspetto demografico è senza dubbio una componente emblematica della delicatezza sistemica di questo ambito territoriale: al 2004, una popolazione residente di 3.970 abitanti distribuiti su 21 Comuni, con costante calo lungo tutto il più recente decennio."
- Signore Claudio Tedoldi, Direttore della società pubblica Valli del Rosa, in Notizia Oggi, 28 Aprile 2005: "La leva più importante per la nostra realtà non sono l'agricoltura e l'artigianato, ma il turismo. Occorre puntare però su un turismo qualificato che guardi all'ambiente e alla cultura. Questo significa che occorre tenere bene il territorio. Un aspetto importante sono le infrastrutture e la viabilità. Occorre ridistribuire il turismo sul territorio. In pratica non devono solo esserci i grandi poli, ma bisogna puntare sulle valli minori. Il turismo verde è in espansione: è il trend di mercato che in prospettiva si annuncia più in ascesa. Non è il turismo delle sci, ma quello che guarda alla qualità e alla valorizzazione del territorio. La coordinazione è una carta vincente. Ecco direi che il punto debole in Valsesia è proprio la cooperazione. Si tratta di organizzarsi meglio, con maggiore spirito di cooperazione."
- Signore Paolo Melotti, Presidente dell'Agenzia Turismo Vercelli Valsesia, in Notizia Oggi, 2 Settembre 2004: "Un turismo più vicino alla natura, inserito il più possibile nella cultura locale ... Escursionisti, sopratutto tedeschi, che della Valsesia amano le lunghe passeggiate e i trekking. In Valsesia aumenta la richiesta dei piccoli Bed & Breakfast, formula adottata con successo ormai da decenni in altre realtà turistiche italiane e del mondo. La gente è sempre più in cerca di realtà piccole, con una dimensione familiare nell'ospitalità."
- Provincia di Vercelli, Settore Pianificazione Risorse Territoriali, Il Dirigente del Settore Pianificazione Risorse Territoriali,
G. J. Liardo, Bollettino Ufficiale n. 3 del 22 Gennaio 2004: "Avviso al pubblico di espressione giudizio negativo di compatibilità ambientale del 'Progetto di Potenziamento dell’impianto idroelettrico denominato Bagnola in Comune di Varallo Sesia mediante una nuova opera di presa sul Torrente Mastallone in località Ponte Selva del Comune di Cravagliana'. In relazione alla fruibilità della Val Mastallone dal punto di vista turistico-ricreativo, come in tutta la Val Sesia dove è andato sempre più sviluppandosi un turismo di 'qualità' prevalentemente escursionistico-sportivo e ricreativo, l’impianto andrebbe a incidere negativamente:
- 1. sulla qualità del paesaggio di un Torrente che, posto che la massima risorsa della Valsesia è il proprio ambiente naturale, attualmente non presenta gravi interferenze per quanto riguarda prelievi e derivazioni e che si presenta complessivamente in uno buono stato di naturalità
- 2. sulla fruibilità del Torrente per quanto riguarda la pratica sportiva piscatoria, di balneazione e canoistica (nel tratto del Mastallone sotteso dalla derivazione vi è un percorso canoistico della lunghezza di circa 6 Km che collega Bocciolaro a Varallo che, a causa della riduzione di portata nei mesi di maggior prelievo da parte dell’impianto da Aprile a Settembre, ridurrebbe considerevolmente la sua attrattiva) che costituiscono le maggiori attività intraprese in Valle, supportate da una politica di sviluppo turistico promossa dal Comune di Cravagliana in sintonia con la Unione Montana Valsesia. La riduzione della fruizione sarebbe particolarmente rilevante nel tratto di torrente in questione, sul quale da moltissimi anni si pratica la pesca alla mosca cosiddetta 'alla Valsesiana', che richiama appassionati anche da Oltralpe. Da una riduzione della fruibilità sportiva ne conseguirebbe pertanto anche un danno economico per la Val Mastallone;
- 3. sulle iniziative di salvaguardia del patrimonio ambientale e di sviluppo sostenibile promosse, con particolare riguardo alla 'Certificazione Ambientale di tipo EMAS'.
Per quanto sopra esposto: il bilancio ambientale, con riferimento ad una valutazione integrata degli impatti su tutte le componenti considerate nel loro insieme e al rapporto costi/benefici in presenza/assenza dell’impianto, tenendo conto dei possibili danni alla fruizione turistica del Torrente senza che ciò porti ad un aumento occupazionale, non può che essere considerato negativo."
- Legambiente, Acqua in Piemonte e Valle d’Aosta: "Soli 377 kilowatt: risulta evidente che la centrale contribuirebbe in modo decisamente irrisorio alla diminuzione della dipendenza energetica nazionale dai combustibili fossili, a fronte di un danno ambientale assai rilevante, sia dal punto di vista naturalistico, che socio-economico della valle. Il torrente infatti, proprio nel tratto interessato al prelievo, è caratterizzato da una tipicità paesaggistica notevole: per le lanche sparse lungo l’intero percorso, un orrido, e un ponte che rappresenta una testimonianza storica di rilievo, il Ponte della Gula. La valle è motivo di attrazione per molti turisti, oltre che per pescatori e canoisti, e il progetto di derivazione verrebbe ad alterare il contesto ambientale, con possibili ripercussioni sul sistema turistico locale, soprattutto sulla fruibilità del torrente per quanto riguarda la pratica sportiva e pescatoria, e la balneazione, che costituiscono le maggiori attività intraprese in Valle. Ripercussioni si avrebbero anche sull’ambiente naturale di un torrente che attualmente non presenta gravi interferenze per quanto riguarda prelievi e derivazioni e che si presenta complessivamente in uno buono stato di naturalità."
- Unione Montana Valsesia, comunicato stampa. Varallo, 16 aprile 2004: "Un decreto, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 12 aprile 1991, che porta la firma del nostro Gianfranco Astori, allora sottosegretario all’ambiente. Un decreto che parla chiaro e che mette un indiscutibile vincolo dal punto di vista ambientale su tutta l’area della val Mastallone interessata dall’invaso - ben specificata nel testo del decreto e riassumibile in ’zona del basso bacino del torrente Mastallone in località Ponte della Gula nei comuni di Varallo e Cravagliana’ - , dichiarata ’di notevole interesse pubblico’. Un no secco e senza condizioni quello espresso dalla Unione Montana Valsesia all’ipotesi, contenuta nel Piano regionale di tutela delle acque, di realizzare una diga sul torrente Mastallone o, in alternativa, in Valsessera."
- Consiglio della Unione Montana Valsesia, seduta del 28 maggio 2004: "Ordine del Giorno. Espressione contrarietà alla realizzazione del nuovo invaso sul Torrente Mastallone."
Ponte della Gula, cospicuo patrimonio culturale e naturale nella bassa Val Mastallone. Attrazione turistica spettacolare vicino alla strada per Rimella. Panoramica digitale dal 1 Luglio 2008. Clicca per ingrandire!
Portata media giorniale del Torrente Mastallone alla stazione idrometrica del Ponte delle Folle di Varallo, secondo la Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche della Regione Piemonte. Valori espressi in mc/sec. Si vede bene che non c'è più neve e, per questo, non c'è più acqua.
Mastallone Gennaio fino Aprile niente da misurare
Mastallone Maggio 2005 media 7,75
Mastallone Giugno 2005 media 5,28
Mastallone Luglio 2005 media 0,63
Mastallone Agosto 2005 media 3,23
Mastallone Settembre 2005 media 7,05
Mastallone Ottobre 2005 media 4,10
Mastallone Novembre 2005 media 0,30
Mastallone Dicembre 2005 media 0,07
Mastallone 2005 media annuale 2,66!
Portata media giorniale del Torrente Mastallone in piena estate
Valori espressi in mc/sec
Esempio: 31 Luglio, 230 litri per seconda
Portata annuale del Torrente Mastallone nel 2005. Cinque piogge torrenziali - e basta!
Portata annuale del Fiume Sesia nel 2006. Quattro piogge torrenziali - e basta!
Deficit di precipitazione nel Piemonte del primo semestre 2003 rispetto alla media del periodo 1990-1999.
La mappa mostra che il deficit maggiore, tra 70 % e 100 %, si registra nelle zone del Piemonte nordorientale!
Scrive Yahoo Italia al 11 Gennaio 2006: "EMERGENZA IDRICA in PIEMONTE: non piove seriamente da tre mesi e la Val Sesia viene rifornita con le autobotti. Grave la situazione sul Piemonte, enorme lo spreco d'acqua per l'innevamento artificiale in vista delle Olimpiadi e il cielo non darà una mano. MeteoLive in mattinata speciale Val Sesia."
Deflusso Minimo Vitale: "La quantità minima di acqua che deve essere assicurata per la sopravvivenza delle biocenosi acquatiche, la salvaguardia del corpo idrico e in generale per gli usi plurimi a cui il fiume è destinato (balneazione, navigazione e scopi ricreativi ed estetici). Ciò vuol dire che il deflusso minimo vitale deve essere una quantità d'acqua rilasciata dalle dighe abbastanza elevata da permettere la sopravvivenza delle biocenosi naturali, e cioè di quelle forme di vita che vivrebbero nell'acqua secondo il normale corso della natura." Provincia di Vercelli, 27 Luglio 2001: "Deflusso Minimo Vitale: il concessionario ha l’obbligo di lasciar defluire liberamente, immediatamente a valle delle opere di presa, le seguenti portate costanti e continue: sul torrente Bise Rosso lt/sec. 57; sul torrente Scarpiola lt/sec. 21; sul torrente Rondo lt/sec. 48. L’esercizio della derivazione dovrà essere sospeso ogni qualvolta che la portata istantanea disponibile risulti uguale o inferiore ai valori minimi sopra prefissati." È da morir dal ridere perchè nelle opere di presa è già prevista - e installata! - la derivazione totale! Documenti di prova:
Opera di presa in Val Landwasser, sotto Riva
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Val Landwasser Wasserfassung 22 Maggio 2006, 1223
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Opera di presa in Val Henderwasser, sotto il Balmacco
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Val Henderwasser Wasserfassung 30 Maggio 2006, 1408
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Ciò nonostante, la Val Mastallone è una Zona di Protezione Speciale definita per il Ministero dell'Ambiente a Torino nei Piani Sviluppo 2000-2006 + 2007-2013. Inoltre, è molto interessante la geomorfologica della Val Mastallone. Guarda nel Sistema Informativo Territoriale Ambientale della Provincia di Vercelli
- Torrente Sabbiola: stessa unica qualità ambientale, allora - logicamente! - stessa situazione ed evaluazione come a Cervareui: NIX MALEDETTI IMPIANTI PAZZESCHI!!!
NIX IMPIANTO SABBIOLA TELODICOIO PORCOCANE!!!
Provincia di Vercelli
1 Febbraio 2010
- Roberto Pecorelli, Fly Angling Club Milano: "Il Mastallone è il principale affluente del fiume Sesia. Scorre in una valle selvaggia dove la presenza dell'uomo è discreta, poco invasiva. Graziosi villaggi offrono possibilità di alloggio e ristoro a prezzi contenuti. Il luogo si presta per una vacanza non solo di pesca. Anche i componenti della vostra famiglia troveranno soddisfazione a trascorrere una giornata lungo le rive del torrente. Caratteristici negozietti a Cravagliana, Sabbia, Rimella, Cervatto, Fobello offrono prodotti tipici della valle e mogli e fidanzate potranno fare shopping anche a Varallo Sesia che si trova a pochi minuti di auto o raggiungere Alagna ai piedi del Monte Rosa. Grandi opportunità di fare trekking, canoa e tutti gli sport tipici della montagna. Pescare sul Mastallone non vi farà rimpiangere i tanto reclamizzati fiumi esteri: provare per credere!"
- Regione Piemonte, Bollettino Ufficiale n. 10 del 6 / 03 / 2003: "La Valsesia è da anni richiamo per migliaia di turisti interessati, oltre che alle bellezze naturali offerte dall'areale montano, anche alla fruizione ricreativa delle acque, con riferimento soprattutto all'attività piscatoria e agli sport di 'acqua viva'. Le risorse idriche che caratterizzano la porzione del bacino idrografico dell'alto Sesia a monte dell'abitato di Varallo rappresentano un elemento fondamentale dal punto di vista paesaggistico e ambientale che si distingue, su scala nazionale ed europea, per un eccezionale livello di integrità morfologica (scarsa presenza di sbarramenti, briglie e arginature spondali), per un'elevata qualità delle acque e per il pregio e la varietà delle specie animali e vegetali che le popolano. L'indubbio valore ambientale e ricreativo di un corso d'acqua sostanzialmente integro per 32 Km consecutivi è suffragato dal fatto che negli anni 2001 e 2002 sono stati organizzati i campionati europei e mondiali di canoa, con significative ricadute economiche che coinvolgono oltre agli operatori del settore turistico l'intera comunità del territorio in questione. La realizzazione di nuove opere infrastrutturali nell'alveo del Sesia rischia di alterare in modo irreversibile le condizioni ambientali locali, rendendo di fatto inattuabili gli obiettivi cui si stanno orientando la pianificazione e la programmazione regionale e provinciale."
- Signore Mario Matto: Il ruolo dell'escursionismo nel rilancio del turismo montano - il caso della Valle Maira, Grafica Santhiàtese, 2004, pagine 35 39 44 88 93 121 123 144 145: "È evidente che una regione turistica che punti sull'escursionismo debba possedere sentieri curati e segnalati, recanti chiare indicazioni sui tempi necessari per raggiungere le varie mete, intermedie o lontane, con particolare attenzione ai bivi. - A volte capita di dover rinunciare a completare la passeggiata intrapresa a causa di circostanze di minimo rilievo, ma che denotano in realtà disorganizzazione o superficialità: bivi non adeguatamente segnalati, torrenti privi di guado, cani ... - I sentieri della valle siano oggi decisamente più conosciuti all'estero che in Italia, almeno tra gli appassionati di escursionismo, e ciò non può che essere un segnale positivo per l'economia locale, vista l'ampiezza del potenziale bacino d'utenza. - La valle è apprezzata sopratutto per le sue caratteristiche naturali, per la sua tranquillità e per la possibilità di vivere un contatto diretto con la natura. - Il 72 % degli escursionisti soggiorna per almeno una settimana, e oltre la metà degli stessi si ferma più di una settimana. Si tratta dunque di vere e proprie vacanze, sopratutto per gli escursionisti tedeschi; il 90 % di loro trascorre una vacanza di almeno una settimana in valle. Gli italiani, infatti, si fermano sopratutto per une fine settimana. - I due terzi degli italiani dichiara di non conoscere le risorse culturali della valle, al contrario di quanto avviene tra i tedeschi. - La cucina locale e, più in generale, quella piemontese, costituiscano un richiamo di indubbia validità per un crescente numero di turisti stranieri, interessati a conoscere personalmente le specialità ed i piatti tipici della regione. La cucina venga subito al secondo posto dopo l'ambiente. - Il titolo di studio degli intervistati è decisamente elevato, giacché quasi un quarto degli stessi è laureato e più del 70 % è diplomato. - Molti intervistati sottolineano di essere venuti espressamente perché tale area non è interessata dal turismo di massa. - Molti escursionisti sono disposti a sostenere il costo e la fatica di un viaggio anche di 1,000 km o più per poter raggiungere questa particolare area turistica che, di consequenza, viene percepita come un luogo ad elevata specializzazione, meritevole di essere visitato. - Specifiche richieste formulate dagli intervistati: La necessità di disporre di un sito Internet sulla valle in tedesco continuamente aggiornato." Inutile dire che questo punto - solo questo punto!!! - va a vantaggio per Rimella: i famosi siti www.rimella.com e www.rimella.de esistono già dal 1999 e la grande maggioranza dei turisti arriva solo per questi vasti siti di 200+ pagine!
- Signore Gianni Giacomino in La Stampa, 19. Agosto 2004: "A quanti escursionisti è successo di scarpinare su un sentiero che si perdeva improvvisamente tra la vegetazione impenetrabile o in mezzo a un'insidiosa pietraia? A tanti, forse troppi. Centinaia di chilometri di tracciati sono da ripristinare. Gli escursionisti devono spesso fare i conti con sentieri ormai scomparsi o mal segnalati."
- Commissione Sentieri e Segnaletica del Club Alpino Italiano, Sezione di Varallo, in Notiziaro Dicembre 2003, pagina 103: "È terminato il pluriennale lavoro in Val Mastallone e ne è stata pubblicata la Guida ... con una nota negativa: un ambiente di montagna in gran parte in stato di abbandono, fatto di alpeggi in rovina, pascoli invasi dagli arbusti, boschi in condizioni di degrado. Tutti questi sentieri hanno spesso richiesto, in alcuni tratti, lunghi e faticosi lavori di disboscamento. A lungo considerati quasi 'res nullis', dopo l'abbandono degli alpeggi, ora i sentieri vengono indicati come patrimonio delle comunità alpine da conservare e valorizzare."
- Signore Giorgio Vasina, Sindaco, Corriere Valsesiano, 26 Luglio 2002, pagina 6: "Auguro ogni fortuna a questo tipo di iniziative, che promuovono il territorio dandogli una visibilità più nuova e meritata. La collaborazione da parte della nostra comunità è sicuramente positiva, perché appreziamo uno sforzo volto a far conoscere le bellezze e le richezze ambientali della nostra valle. Questo è segno di una sensibilità particolare per il nostro paese." L'articolo è titolato "Rimella è un bellissimo Walserdorf - paradiso per gli escursionisti e i cultori del turismo intelligente."
- Signora Milena Feghiz Vasina, Per una storia di Rimella (su incarico del Comune di Rimella e per conto del Centro Studi Walser di Rimella), Ravenna 2000, pagina 17: "Il futuro del paese dipenderà sempre più dalla capacità di avviare in Rimella un turismo intelligente che salvi le caratteristiche genuine dell'ambiente e di apprezzare i genuini valori che la cultura dei walser rimellesi ha saputo creare nel corso dei secoli."
- Laureato in biologia Signora Susanne Lehringer, Un paese svanisce nel bosco - Piana di Forno nell'alta Valle Strona: ultime testimonianze di civiltà rurale. Quale futuro per l'ambiente alpino con il progressivo abbandono dell'agricoltura?, in: Le Rive 1/2-2001 (Editrice Press Grafica Le Rive, SS 33 del Sempione, Gravellona Toce), pagina 42: "Un turismo ecologico, basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale del territorio, che promette guadagni alla popolazione, agli agricoltori (comercializzazione diretta dei loro prodotti) e ai tanti artigiani del legno nella valle. Un'importante iniziativa è la Grande Traversata delle Alpi che passa a Campello Monti e offre un accogliente Posto Tappa. Mancano pero strutture ricettive nella parte alta della valle che offrano possibilità d'alloggio per più giorni. Bisogna considerare quali incentivi possano motivare gli abitanti ad offrire camere oppure appartamenti per le ferie. In Inghilterra esiste da decenni il concetto di Bed and Breakfast."
- Classe 3 A del Liceo Scientifico Ferrari di Borgosesia: "Concorso 'Amiamo e rispettiamo la montagna': Alcuni centri, quali ad esempio: Boccioleto, Cellio, Cravagliana, Fobello, Rimella, hanno registrato nel tempo una drastica diminuzione dei residenti, riducendosi ormai al rango di micro-comuni. La presenza di questi micro-comuni, dotati di propria autonomia politica ed amministrativa, comporta infatti una evidente dispersione di risorse, che potrebbe forse trovare più razionali impieghi se fossero gestite in modo più collegiale e sinergico, evitando anche il tradizionale 'campanilismo' che spesso divide fra loro i piccoli centri montani. La rivitalizzazione e lo sviluppo del settore turistico sono fondamentali per assicurare una base occupazionale stabile per la popolazione residente nei comuni montani è dunque funzionale all'obiettivo di lotta allo spopolamento dei centri di alta Valle. Occorre sottoporre ad un accurato controllo gli investimenti turistici sul territorio affinché questi ultimi non vadano ad intaccare in misura irreparabile i pregi ambientali e le potenzialità agricole dello stesso, che costituiscono il presupposto per un corretto sviluppo del turismo. È necessario invertire la tendenza che ha visto la crescita oltre misura delle seconde residenze con effetti anche sostitutivi rispetto alle strutture alberghiere che sono invece paurosamente diminuite. Sia nel recupero dell'esistente sia nella nuova edificazione vanno dunque privilegiate queste ultime, limitando invece le seconde residenze, in particolare nelle zone dove nel recente passato le stesse si sono sviluppate. Di particolare importanza risulta l'incentivazione alle realizzazioni o al recupero di strutture alberghiere in quei comuni a vocazione turistica che ne risultino attualmente sprovvisti carenti. È necessario perseguire una politica turistica che assicuri continuità nel corso dell'anno e della settimana ed eviti di settorializzarsi (puntando solo ad esempio agli sport invernali). Il carattere diversificato della politica turistica valsesiana è infatti indispensabile sia per rendere economicamente valida e continuativa l'attività ad essa relativa sia per valorizzare a pieno e preservare quell'insieme di valori (cultura, tradizioni, risorse ambientali) che costituiscono il più cospicuo patrimonio della Valsesia."
- Regione Piemonte, Montagna e Foreste: "I sentieri hanno rappresentato per secoli una risorsa importante per le aree montane e collinari del Piemonte in quanto garanzia di mobilità per le popolazioni residenti, cui spettava il miglioramento e la manutenzione ai fini della loro funzionalità. L'avvio del processo di industrializzazione, il largo impiego della meccanizzazione in agricoltura ed il conseguente spopolamento delle aree collinari e montane della nostra regione, hanno però portato con il tempo all'abbandono dei sentieri, parte dei quali sono diventati impraticabili o comunque privi di adeguata valorizzazione. Oggi assistiamo, però, ad una lenta ma significativa inversione di tendenza: l'affermarsi di una nuova e radicata sensibilità per la qualità della vita, il recupero dell'identità culturale e storica, stanno infatti contribuendo a riavvicinare alla montagna e più in generale al territorio, consistenti flussi di turisti e di escursionisti. In una regione che sta investendo ingenti risorse per lo sviluppo della montagna e per la messa in sicurezza del suo territorio, i circa 20.000 kilometri di sentieri che attraversano il Piemonte rappresentano delle infrastrutture indispensabili per la fruizione turistica ed escursionistica delle Valli alpine e costituiscono importanti vie di accesso per effettuare capillari operazioni di manutenzione ambientale. 'La Regione Piemonte' - ha dichiarato l'assessore alla montagna Roberto Vaglio - 'sta investendo notevoli risorse per lo sviluppo dell'escursionismo alpino convinta che esso possa costituire un'importante occasione di sviluppo economico delle nostre Valli.' 'Il turismo escursionistico, nella natura e all'aria aperta' - spiega l'assessore al Turismo, Sport e Olimpiadi 2006 della Regione Piemonte Ettore Racchelli - 'è uno dei filoni su cui il Piemonte sta puntando di più, assecondando una tendenza della domanda internazionale in continua crescita ormai da anni.'"
- Signore Gianfranco Bini, Lassù gli ultimi - La Vie des Montagnards (Premio ITAS 1973, Premio Spiritualità Alpina Ordine del Cardo 1976), ristampa par la sesta volta nel Maggio 2001 dopo trent'anni dalla sua prima edizione, pagina 5: "Il turismo ed il progresso non devono cancellare il montanaro, ma aiutarlo a vivere meglio, attraverso al potenziamento della sua economia e dei prodotti tipici, valorizzati ed apprezzati per la loro genuinità e qualità."
- Signore Matteo Piana, Albergo del Leone, Forno, Valstrona: "Abbiamo attrezzato tutte le Scaravine, abbiamo messo circa 300 metri di catene!!! Attualmente siamo impegnati a mettere i pali con i cartelli sul sentiero del Capezzone (Z17), i cartelli sono molto belli, chiari e ben visibili ... attrezzare ancora con catene la Mazza dell'Inferno e un passaggio brutto al Passo della Magna ... spero che qualcosa si muova anche in Valsesia. Ti posso dire che gli unici clienti che abbiamo sino adesso all'Albergo sono stranieri che vanno in montagna, la segnaletica è quindi fondamentale."
- Unione Montana Valsesia: "In Valsesia, in particolare nelle valli minori, continua da anni un processo di spopolamento con l'emigrazione verso zone di maggior sviluppo economico e questo produce forti squilibri sul territorio e un impoverimento complessivo della valle. È per questa ragione che la CE ha riconosciuto il nostro territorio come area d'intervento dei fondi strutturali Comunitari. Per invertire la tendenza al declino "rurale", sono necessari tutta una serie di azioni innovative da gestire in forma integrata, finalizzate a favorire un insediamento stabile di popolazione, garantendo in parallelo più agevoli condizioni di vita attraverso servizi adeguati. È necessario innescare un nuovo sviluppo qualificato, in modo da garantire l'impiego locale delle giovani generazioni; valorizzare l'ambiente, la cultura e le tradizioni locali, in modo da consolidare l'identità della comunità e creare una immagine originale di richiamo per lo sviluppo del turismo. Le potenzialità e le opportunità di finanziamento ci sono, è necessario organizzare e mettere in campo con decisione le nostre volontà e azioni coordinate, questo è il compito e il programma della Unione Montana per i prossimi anni."
- CAI: Ghiacciai a rischio e pratica dello sci, in Lo Scarpone - Rivista Mensile del Club Alpino Italiano, Febbraio 2005, pagina 6: "Come risulta da una ricerca affidata ad ACNielsen i cui risultati sono apparsi il 18 ottobre nelle pagine del Corriere della Sera, lo sci alpino risulta in calo con - 24 % rispetto al 2003. Nella pratica dell'escursionismo un incremento del + 35 % : un dato significativo che può essere spiegato con la ricerca di attività all'aria aperta meno dispendiose e impattanti rispetto allo sci su pista. Moltissimi dei 304 mila soci del CAI si chiedono perchè debbano essere spesi milioni di euro per realizzare decine e decine di impianti e collegamenti e piste che non avranno mai una sostenibilità economica, progetti che partono già in perdita e senza alcuna speranza di un futuro valido. La frequentazione delle Alpi ne implica anche la conservazione, la tutela dell'ambiente e del territorio."
- CAI: Spopolamento, cause ed effetti, in Lo Scarpone - Rivista Mensile del Club Alpino Italiano, Febbraio 2004, pagina 15: "Il turismo alpino è esposto attualmente a un'intensa concorrenza internazionale e solo un turismo di qualità intelligente, innovativo e in relazione con l'ambiente sarà in grado di assicurare per il futuro i vantaggi di una creazione di valore aggiunto ampiamente diffusa nella regione. Grande importanza assumono in ogni caso il riconoscimento e la conservazione dell'identità culturale delle popolazioni alpine."
- Provincia di Cuneo: "Il presidente della Provincia, Giovanni Quaglia e l'assessore alla Montagna Piergiorgio Giacchino, nell'ambito di un piano per la valorizzazione dei sentieri alpini, si farà carico della promozione del GTA tra gli escursionisti e appassionati della montagna in Germania, Austria e Svizzera. L'iniziativa consentirà di rinnovare l'interesse nei confronti dei sentieri da parte degli escursionisti dell'area tedesca, da sempre appassionati frequentatori delle vallate."
- Signore Enrico Sala, Gruppo di Lavoro per la Cartografia, Club Alpino Italiano, in Rivista Gennaio-Febbraio 2003, pagina 77: "Il Sentiero Italia, Trenotrekking e Cammina Italia dai primi anni '90 hanno fatto conoscere agli italiani l'attività escursionistica e un'Italia nascosta, attraverso un itinerario da percorrere a piedi, toccando montagne, paesi, valli dove anche la sola presenza di escursionisti è sinonima di speranza ... la valorizzazione di aree emarginate ... un volano anche economico attraverso i posti tappa e l'accompagnamento. La rete dei sentieri si sviluppa in tutta l'Italia."
- Signore Alberto Smuraglia, Comitato per la Difesa del Fiume Sesia e dei suoi Affluenti: "L’alta Valsesia è una perla naturalistica, ed il turismo legato ad essa è sviluppato e fiorente grazie anche agli sforzi e agli ingenti investimenti degli anni passati in questo settore da parte di privati, di Enti Pubblici e di finanziamenti della Comunità Europea. Nessuno può nascondersi che il prosciugamento di fatto del fiume e di alcuni affluenti comporterebbe un tracollo delle presenze in Valle, relativamente al turismo fluviale e piscatorio, ma anche a tutto il turismo naturalistico. Chi, per esempio, frequenta la val Vogna, come reagirà al prosciugamento del torrente Vogna per 5,5 km?"
- Signore Marco Valle, autore di Valmastallone - Valsesia Antica, Unione Montana Valsesia, 2002: "... dare alla Valsesia del futuro, per valorizzarne come merita le tante peculiarità sia in campo culturale, come storico, turistico e ambientale. Rimella - un luogo così sereno ed idilliaco. La pittoresca posizione, la salubrità del clima e la dolcezza generale del paesaggio. Ai tempi d'oggi diventa difficile la vita in un posto così. È nei primi anni del 2000 un villaggio incredibile e difficoltoso, dove tanto è forte la volontà di sopravvivenza e rivalorizzazione ..."
- Signore Mario Soster, Presidente della Commissione Sentieri e
Segnaletica del Club Alpino Italiano, Sezione di Varallo, in Notiziaro Dicembre 2002, pagina 97: "I sentieri hanno, e assumeranno ancora più in futuro, un prezioso valore economico per la stentata economia montana perché favoriranno un turismo sempre più orientato verso il rispetto dell'ambiente che si configura con l'attività dell'escursionismo, in continua crescita ovunque."
Popolamento forestali da seme in Val Sabbiola, secondo la Regione Piemonte: "Il popolamento Corylus avellana, Crataegus monogyna, Quercus petraea e Sorbus aria è costituito da due nucle distinti. Il primo si trova in sinistra orografica della Val Sabbiola, fra la borgata di Molindelina e La Piana; il secondo sul displuvio con la Val Mastallone, nei pressi dell'abitato di Sabbia. L'accesso ai due popolamenti avviene tramite la strada che risale la Val Sabbia, mentre la transitabilità interna è possibile solo su sentieri." Inutile dire che lo stesso Giorgio conosce bene tutti questi sentieri ... Questa mappa si basa sul foglio 072-SE della Carta Tecnica Regionale Numerica 1:10000, sempre sbagliata di grosso, per esemipio tra le frazioni di Rimella, e la posizione della Bocchetta di Campello Monti confuso col Mettlofurku. Madonna! In alto a sinistra la "Cima di Locce" (sarebbe in realtà la Cima dell'Oca), in alto a destra il Pian delle Streghe sulla cresta per il Turlo, in basso a sinistra la spiaggia della Selva di Cravagliana, in basso a destra Villa superiore di Cervarolo. Sulla mappa si vede benissimo la sorprendente varietà di boschi, cespugli, faggete, foreste, rovere, pinete, eccetera ... si pensa al misterioso Bosco dell'Impero sotto la Sella dell'Oca - tutt'e due non si trovano sulla mappa, naturalmente!